Sci ai piedi e bastoncini impugnati ma niente code agli impianti o discese mozzafiato: rispetto a quello alpino, lo sci di fondo è un modo diverso di vivere la montagna, altrettanto emozionante e adatto a ogni età. Il batticuore non lo dà la velocità o la difficoltà tecnica di una pista, bensì lo spettacolo naturale nel quale si è immersi. I percorsi, di ogni livello di difficoltà, sono cornici di paesaggi ineffabili, in cui cime imbiancate e distese di neve diventano i protagonisti assoluti.
L’attrezzatura. Per dedicarsi a questo sport sono necessari sci privi di lamine di una larghezza media di 4,5 cm e scarpette fissate in punta e con il tallone libero, per consentire il movimento del piede. Oltre a ciò, i bastoncini, che determinano l’appoggio sulla neve e l’avanzamento.
Tecnica classica, tecnica libera. Lo stile dello sciatore fondista dipende dalla tecnica adottata, che può essere classica o libera. Le due si differenziano in base al sistema in cui si trasferisce la forza delle gambe sulla neve per la spinta in avanti: nella classica il movimento è simile a quello del camminare sfruttando l’attrito tra la scarpa e il suolo, mentre nella libera si procede come se si stesse pattinando su ghiaccio, il che consente di sviluppare una velocità media maggiore rispetto a quella determinata dalla tecnica classica.
Uno sport aerobico. “Praticare lo sci di fondo presuppone un lavoro di tipo aerobico”afferma Sergio Lupo, medico sportivo e docente presso la Scuola dello Sport del Coni, “in cui la frequenza cardiaca in allenamento deve mantenersi intorno al 70-80% di quella massima in teoria raggiungibile”. Per prepararsi adeguatamente alla stagione sciistica, un allenamento come la corsa, la bicicletta o il nuoto, svolto durante l’anno con una frequenza di tre volte alla settimana, è il più indicato.
Le forze in gioco. La pratica di questo sport richiede per lo più lo sviluppo di una forza resistente, che è la capacità del muscolo di durare per un tempo relativamente lungo nello spostamento di carichi molto bassi, specialmente per i muscoli impegnati nella spinta con le braccia (flessori del busto, abbassatori e retropositori delle braccia e delle spalle). Le gambe, invece, oltre alla forza resistente necessitano di velocità e rapidità di movimento.
L’allenamento. “Per ottenere dei benefici a livello fisico”, afferma l’esperto, “ l’allenamento ottimale dovrebbe durare dai 40 ai 60 minuti per volta. Se una persona non è in perfetta forma, l’attività va svolta gradatamente, iniziando con un tempo di 15-20 minuti, per poi, incrementando di giorno in giorno, raggiungere l’ora di esercizio. Come per ogni sport, l’importante è fare le cose con senso, senza improvvisare”.
I benefici. Lo sci di fondo, essendo uno sport aerobico, consente un miglioramento delle funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio e muscolare. Il fatto di essere un’attività a bassa intensità di sforzo, inoltre, permette un potenziamento della capacità cardiaca nel pompare sangue a tutti gli organi, oltre a una riduzione del ristagno dei liquidi nei tessuti, responsabile della formazione di cellulite. “Senza dimenticare”, conclude il professore, “che lo sci di fondo aiuta a smaltire i grassi e le calorie in eccesso: in un’ora di seduta se ne possono eliminare sino a 400”.