La tisana è buona e salutare, ma condizione necessaria è che sia bevuta subito dopo la preparazione, altrimenti le proprietà volano via, un po’ come succede alle vitamine della spremuta d’arancia…. Preparare una tisana non è difficile, la procedura di base è lineare e le differenze attengono ad una suddivisione teorica del genere in 3 categorie: infuso, decotto e macerazione.
Indice
Quale differenza tra infuso e decotto
Si tratta in tutti i casi di tisana, a variare sono il tempo di posa, la temperatura e la quantità di erbe utilizzata.
Per l’infuso basta far bollire l’acqua, lasciare appunto in infusione le erbe e far riposare; per il decotto occorre portare di nuovo l’acqua a bollire dopo l’introduzione delle erbe per poi lasciarlo a riposo; per la macerazione si tratta di infusione a freddo, per cui le erbe vengono lasciate nell’acqua fredda per alcune ore e il composto si beve freddo.
Ma in ogni caso si tratta sempre di tisana, perché il termine comprende le tre modalità.
Cos’è la tisana
La tisana è la mescolanza di 2 piante, o meglio, di minimo 2 piante: una principale ed una definita adiuvante.
La principale è quella che conferisce le proprietà alla miscela, nel senso che se preparo una tisana alla camomilla è perché voglio attutire il mal di gola o conciliare il sonno, per cui la camomilla sarà la pianta principale e l’altra abbinata, ad esempio la passiflora, avrà la funzione di integrarne o rafforzarne l’effetto.
Spesso viene inserita anche una terza pianta chiamata ‘correttore del gusto’, che non è indispensabile come le altre 2 in quanto la sua funzione è migliorare il sapore della tisana. Tipicamente infatti la tisana ha un gusto amaro, e allora si tende ad usare un correttivo come il miele o la liquirizia, che oltretutto portano un contributo in termini di proprietà organolettiche.
Risulta essere importante tenere presente che gli ‘incroci’ tra erbe non sono illimitati, bensì nel momento in cui si decide di preparare una tisana occorre verificare che tutti i componenti scelti siano adatti all’infusione e che la caratteristiche di ognuno non contrastino con quelle degli altri.
Inoltre, attenzione alle dosi. Le indicazioni dell’erborista sono fondamentali, perché un dosaggio errato può snaturare il prodotto e modificarne le proprietà: nel caso della camomilla, metterne troppa può trasformarla in eccitante piuttosto che calmante.
Come si prepara la tisana
Come dicevo, il procedimento è semplice, al di là delle differenze tra infuso, decotto e macerazione, le mosse sono poche e lineari.
– Fai bollire l’acqua in una teiera
– Aggiungi un cucchiaino a persona di foglie dell’erba scelta (rispettando la proporzione tra principale e adiuvante)
– Chiudi la teiera e lascia in infusione per un minimo di 3 minuti e un massimo di 15.
– Filtra con il colino, versa nelle tazze e aggiungi se vuoi il dolcificante.
Preparare la tisana non è quindi molto diverso dalla preparazione di un the, ad eccezione del tempo di posa.
Quando si beve la tisana
La tisana è adatta ad ogni momento della giornata, le modalità di assunzione dipendono molto dal gusto personale, dallo stile di vita, dal tempo a disposizione.
Un classico è la sera prima di andare a letto, in modo da conciliare il sonno, oppure dopo il pasto, per aiutare la digestione, ma c’è anche chi la utilizza appunto come il the e la prepara a metà giornata, come momento di pausa.